Musica: alcune recensioni del compact disc "Distanza"

 

Woodstore Quintet

Distanza
(Splasc(h) Records, CDH 779.2, 2002)

Mariano Tedde (Pianoforte), Massimo Carboni (Sax Tenore), Raffaele Polcino (Tromba), Paolo Spanu (Contrabbasso), Gianni Filindeu (Batteria) -  Olbia 6 e 7/10/2001

Marco Camerini

Anche se dopo più di un anno dalla pubblicazione dell'album, ci sembra importante commentare il bell' esordio discografico di questa formazione sarda la cui musica s'inserisce nel solco della tradizione hardboppistica, rjvissuta attraverso le decise personalità dei cinque protagonisti. Le composizioni, tutte firmate dal pianista a eccezione di Mabel di Kenny Wheeler, propongono atmosfere che vanno dai ritmi brasiliani di Le carpe morte al mainstream trascinante di Woodstore, fino a delicate ballad come To Live On One's Memories. Come sottolinea anche Paolo Fresu nelle note di copertina, la forza del gruppo è soprattutto nell'affiatamento del collettivo e nella sua capacità di dialogare con il solista. Gli arrangiamenti, diretti e essenziali, solitamente esaltano la cantabilità della melodia e contribuiscono a rinforzare la carica comunicativa del gruppo. (M.C.)

Musica Jazz marzo 2004

 




Woodstore Quintet

Distanza
(Splasc(h) Records, CDH 779.2, 2002, distribuzione IRD)

Mariano Tedde (Pianoforte), Massimo Carboni (Sax Tenore), Raffaele Polcino (Tromba), Paolo Spanu (Contrabbasso), Gianni Filindeu (Batteria)

Luciano Vanni

Disco di esordio per il quintetto sardo Woodstore, maturato come spiega Paolo Fresu nelle note di copertina, all¹interno delle attività musicali promosse dall¹Associazione Blue Note. Il quintetto, vincitore del concorso internazionale Barga Jazz nella sua edizione del 2001 per la sezione D (esecuzione), fa ascoltare tutto materiale originale eccetto Mabel di Kenny Wheeler, proponendo una musica che rimanda alla tradizione jazz degli anni cinquanta, senza per questo perdere in freschezza. Temi come Woodstore, SS129, Distanza, Le Carpe Morte, cantabilissimi e interpretati all¹unisono dal sax tenore e dalla tromba sono il migliore marchio di fabbrica del Woodstore Quintet. Largo spazio è lasciato al sax tenore di Massimo Carboni, anche se domina in tutto il Cd un senso di equilibrio testimonianza di grande maturità.  (LV)

JazzIT Settembre 2002


Woodstore quintet, opera prima

Le sorprese di un jazz d'autore

Walter Porcedda

SASSARI. Che bella sorpresa il Woodstore quintet! Come suona bene questa opera prima, appena pubblicata dalla Splasc(h) intitolata «Distanza» e coprodotta da Arci e Container (e presentata dal vivo ieri sera al Civico di Sassari dal quintetto). Titolo curioso per un album che probabilmente sta a significare la volontà di segnare in qualche modo la differenza tra la formazione sassarese e quanti nella regione hanno voluto coniugare la musica afroamericana ai suoni dell'etnia sarda. Distanza appunto. Il che non vuol dire rinunciare ad esprimere una propria originale identità, anzi. La musica presentata dal quintetto messo su dal sassofonista Massimo Carboni, strumentista di valore transitato in una infinità di ensemble è infatti di prima qualità. Musica pensata, scritta ed eseguita in un contesto squisitamente "jazzistico" che, allo stesso tempo, riconosce un suo debito, o se si preferisce un filo rosso di continuità, con quella dei vari Melis, Fresu, Salis etc.., ossia i jazzisti che in Sardegna hanno scritto le pagine più importanti di questo genere. A questi si collega quindi l'esperienza del Woodstore quintet che in «Distanza» ha raccolto otto composizioni assolutamente originali (tranne una cover di Kenny Wheeler, «Mabel») opera del pianista Mariano Tedde. Un'ora circa di musica in presa diretta, registrata cioè tutta di un fiato, senza modifiche, in un solo giorno. E questa è la prima delle sorprese di questo disco che restituisce immediatamente all'ascolto, una bella sensazione da live concert. La seconda è quella di scoprire l'eccellente livello esecutivo della formazione - che ha valso al Woodstore quintet il primo premio al concorso Bargajazz 2001 - composta da fior di strumentisti, alcuni provenienti da quell'interessante laboratorio che è la Blue Note Orchestra. Dal pianista Mariano Tedde al sassofonista tenore Massimo Carboni, dal trombettista Raffaele Polcino al contrabbassista Paolo Spano e il batterista Gianni Filindeu. Strumentisti di razza, appassionati del jazz più caldo e creativo degli anni sessanta. Un amore che il Woodstore riversa con impeccabile interplay e felici improvvisazioni in questi otti brani segnati da un forte feeling per il bop, dai guizzi di un trombettista come Clifford Brown alle geometrie di un pianista come Mc Coy Tyner. Ma, oltre a ciò, «Distanza» è soprattutto un album di bella e trascinante cantabilità. Un jazz che ama le melodiche atmosfere quasi cinematografiche degli anni sessanta («SS 129» e l'elegante «Le carpe morte») come gli affondi blues («Mabel», «Anaconda» e l'ultima «To live on one's memories») come, infine, le costruzioni complesse e di bell'insieme orchestrale (da «Woodstore» alla nervosa «Distanza»). (W.P.)

La Nuova Sardegna 21-09-2002






















 


Il jazz d’antan dei Woodstore

Viviana Montaldo

Non semplificarsi la vita ad uso e consumo della platea non jazzistica. È stato il loro motto. I Woodstore Quintet, usciti a luglio con il primo cd Distanze, edito dalla Splasch Records, ne hanno fatto soprattutto una questione di stile. E il rigore assoluto con il quale compongono ed eseguono un jazz d’antan rivisto nella chiave più moderna e vigorosa possibile gli ha meritato, giusto l’anno scorso, l’ambito premio per la miglior performance live al festival di Barga.
Distanze, otto tracce, tutti brani originali con l’eccezione di Mabel di Kenny Wheeler, è un disco da ascoltare d’un fiato. Lascia stupiti per la freschezza e le intuizioni che, infatti, non hanno mancato di cogliere artisti come Fresu, Raja, Gaslini, Tommaso. Che al quintetto di area sassarese hanno fatto pervenire commenti alquanto lusinghieri oltre che offerte di collaborazione. I primi mesi di prove in un deposito di legname (da qui il curioso nome Woodstore) hanno forgiato la band. È bastato un brano, poi intitolato Full House, a far capire quale era la direzione giusta. Per Mariano Tedde, piano, Massimo Carboni, sax tenore, Raffaele Polcino, tromba, Paolo Spanu, contrabbasso e Gianni Filindeu, batteria, la strada era quella del jazz, il vecchio jazz americano anni 50 e 60, quello vero che le platee sarde forse non si aspettano più di sentire vista la strabordante offerta di genere contaminato. Il sound dei Woodstore, sembra paradossale, colpisce proprio per la sua originalità, di ritorno alle radici. «Credo sia stato un atto d’amore verso il jazz », dice Massimo Carboni. «Abbiamo cercato in molte ore di prove un suono che fosse nostro, sperando di non cadere nell’errore di fare il verso agli americani. Insomma il tentativo è stato quello di suonare un jazz ortodosso in maniera seria, senza sotterfugi». Distanze ha poi anche il merito di essere la fotografia reale dei brani inclusi, quelli originali tutti composti dal pianista Mariano Tedde, essendo stato registrato in diretta ed in un solo giorno. Ora per la band si aprono nuovi orizzonti con future collaborazioni oltremare già previste per il prossimo autunno. (V.M.)

L'Unione Sarda 18-09-2002


Woodstore Quintet - "Distanza"

Giordano Selini

Una musica che si espande con ariosa atmosfera, ricca di leggera ed eterea evocatività e di limpida descrittività, solida nella tenuta d'insieme e dalle pregiate sortite solistiche, ci giunge dal Woodstore Quintet. Etereo ed intenso nel contempo, il linguaggio jazzistico del Woodstore si sviluppa amabilmente, forte del poderoso sound di Carboni al sax tenore, dal fraseggio corposo che mormora e si arrocca e scorre e scende in profondità con determinazione e slancio d'intensità. Il suo periodare ben modulato è ricco di urgenza espressiva e coesione. Sottile e denso parimenti, il sound di Polcino alla tromba si invola e si inanella con naturalezza e saettante armoniosità, mentre Tedde, pianista e compositore dei brani originali, si muove con limpida e miniata scioltezza, con tasselli morbidi e dinamici, che sgorgano con naturalezza con fresca e cristallina musicalità. Collante della formazione è la coppia contrabbasso- batteria formata rispettivamente da Spanu e Filindeu, con il loro calzante e continuo assecondare, dal frusciante rifinire e cardinare propulsivo (G.S.)

Italian Sound Company (1/2003)

 



Woodstore Quintet - "Distanza"

Luca Corte Rappis

C'è un istinto primordiale, una tensione impressa nel DNA che ci tiene legati alla casa e ci spinge a fuggire lontano: fuggire, ma con una identità che solo la terra ci può dare.

È in questa tensione di ricerca verso il futuro per nuovi suoni, idee, e verso un passato fortemente radicato nelle tradizioni che la Sardegna, terra ricca di colori e sapori, vive un periodo di grande produzione artistica. Ed è proprio in questo clima che i Woodstore Quintet presentano il loro progetto, Distanza: un gruppo giovane, tecnicamente preparato e ricco nello sviluppare fraseggi dinamici su strutture ritmiche solide, capaci di dialogare con i solisti in un equilibrio che permette all'ascoltatore di passeggiare di lungo i brani senza mai trovare ostacoli.

La vivacità dei toni di SS129 e la delicatezza che caratterizza la seconda traccia dell'album sembra davvero rispecchiare quel tratto di strada praticamente deserto che affiancando il mare porta ad Alghero, in un paesaggio talmente affascinante da sembrare irreale.

Ogni musicista trova la propria voce ed espressività nei lunghi spazi che si concedono, i fiati e il pianoforte non permettono a batteria e basso di uscire di scena: il suono che si crea, tra frasi all'unisono, spinte e rallentamenti, è deciso, completo, pieno.

Non vengono risparmiati gli arrangiamenti che dimostrano una ottima padronanza degli strumenti, ma alla tecnica viene sempre anteposta una scelta stilistica volta alla comunicazione, alla descrizione, alla creazione di mondi sonori specchio del loro background.
Speriamo che questo loro viaggio continui e li riesca a portare sempre più lontano.

All about jazz (5/2003)
 


 

 

 



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